In uno spazio industriale in via Ventura, come in una piece teatrale (Jonathan Anderson racconta che avrebbe voluto fare l’attore da ragazzo se non fosse diventato stilista), lo sfilata prende il via con l’obiettivo di stupire. Manubri di biciclette diventano collane su cui appoggiare una maglia a righe, skateboard irrompono sulle felpe e sui pull, cardini di una porta diventano parte stessa degli abiti stessi.
L’autoritratto di Rembrandt rappresenta l’esegesi del concetto di selfie. Oggetti vintage, come un cd, diventano elemento di coolness per le giovani generazioni e vengono stampati sulle felpe. Strappi sulle tute e sulle T-shirt svelano codici a barre. Maxi guanti da lavoro irrompono dalle maniche. Il denim è strappato, riplasmato, oversize. Per non smettere mai di stupire.
Credits: https://www.mffashion.com/news/livestage/mmu-la-performance-simbolista-di-jw-anderson-202206191956142155